Consiglio di Stato, sez. V, 12.10.2016 n. 4219
Il comma 2 dell’art. 38 del d.lgs. n. 163 del 2006 introduce un vincolo dichiarativo ex lege che integra automaticamente eventuali carenze della disciplina di gara (Cons. Stato, A.P. 7/6/2012, n. 21), stabilisce poi: “Il candidato o il concorrente attesta il possesso dei requisiti mediante dichiarazione sostitutiva in conformità alle previsioni del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, in cui indica tutte le condanne penali riportate, ivi comprese quelle per le quali abbia beneficiato della non menzione. Ai fini del comma 1, lettera c), il concorrente non è tenuto ad indicare nella dichiarazione le condanne per reati depenalizzati ovvero dichiarati estinti dopo la condanna stessa, nè le condanne revocate, nè quelle per le quali è intervenuta la riabilitazione”.
Orbene, dal combinato disposto delle due trascritte disposizioni si ricava che nelle procedure ad evidenza pubblica preordinate all’affidamento di un appalto pubblico, l’omessa dichiarazione da parte del concorrente di tutte le condanne penali eventualmente riportate, anche se attinenti a reati diversi da quelli contemplati nell’art. 38, comma 1, lett. c), ne comporta senz’altro l’esclusione dalla gara, essendo impedito alla stazione appaltante di valutarne la gravità (cfr., fra le tante, Cons. Stato, Sez. V, 27/7/2016 n. 3402; 29/4/2016 n. 1641; 2/12/2015, n. 5451 e 2/10/2014, n. 4932; Sez. IV, 29/2/2016, n. 834; Sez. III, 28/9/2016, n. 4019).
Inoltre, come più volte confermato dalla giurisprudenza, non c’è possibilità che l’omissione possa essere sanata attraverso il soccorso istruttorio, il quale non può essere utilizzato per sopperire a dichiarazioni (riguardanti elementi essenziali) radicalmente mancanti – pena la violazione della par condicio fra concorrenti – ma soltanto per chiarire o completare dichiarazioni o documenti già comunque acquisiti agli atti di gara (Cons. Stato, A. P. 25/2/2014 n. 9; Sez. V, 25/2/2015 n. 927).
RISORSE CORRELATE
- Gravi illeciti professionali - Condanne per reati diversi da quelli che comportano l’automatica esclusione - Rilevanza - Omessa dichiarazione - Conseguenze (art. 80 d.lgs. n. 50/2016)
- Obblighi dichiarativi - Condanne - Sentenza di patteggiamento (art. 80 d.lgs. n. 50/2016)
- Motivi di esclusione - Condanne per reati estinti o depenalizzati - Obbligo dichiarazione - Non sussiste (art. 80 d.lgs. n. 50/2016)
- Dichiarazione attestante l'assenza di procedimenti o condanne penali a carico del direttore tecnico - Omessa allegazione - Esclusione - Legittimità - Soccorso istruttorio - Inapplicabilità (Art. 38)
- Dichiarazioni radicalmente mancanti, soccorso istruttorio, preclusione - Effettivo possesso del requisito, irrilevanza - Condanne penali, oneri dichiariativi - Amministratori e Direttori tecnici precedenti (Artt. 38, 46)
- Giudizio sulla gravità delle condanne penali, competenza - Omessa dichiarazione, comporta esclusione - Soccorso istruttorio, inapplicabilità, ragioni - Principio di buona fede, non opera in assenza di condotta dissociativa (Artt. 38, 46)
- Obbligo di dichiarazione di tutte le condanne penali e dei provvedimenti equiparati, principi consolidati (Art. 38)
- Omessa dichiarazione di tutte le condanne penali: è causa autonoma di esclusione per cui non opera il soccorso istruttorio (Artt. 38, 46)
- Dichiarazioni relative a condanne penali per reati dichiarati estinti (Art. 38)
- Scusabilità della mancata dichiarazione di condanne penali: presupposti (Art. 38)
- Omessa dichiarazione di condanne rilevanti alla luce della nuova "regolarizzazione" introdotta dal D.L. 90/2014 (Artt. 38, 46)
- Omessa dichiarazione di condanne penali: non rileva la gravità dei reati ai fini dell'esclusione (Art. 38)
- Art. 38. Requisiti di ordine generale