Consiglio di Stato, sez. V, 31.01.2023 n. 1065
La procedura di project financing (prima disciplinata dagli artt. 37-bis e ss. della l. 109/1994 e successivamente dagli artt. 153 e ss. del d.lgs. 163/2006), individua due serie procedimentali strutturalmente autonome, ma biunivocamente interdipendenti sotto il profilo funzionale, la prima di selezione del progetto di pubblico interesse, la seconda di gara di evidenza pubblica sulla base del progetto dichiarato di pubblica utilità, quest’ultima a sua volta distinta nelle subfasi di individuazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa e di eventuale esercizio da parte del promotore del diritto di prelazione (Cons. Stato, V, 19 giugno 2019, n. 4186).
In tale ambito, la giurisprudenza ha ripetutamente riconosciuto: che la fase preliminare di individuazione del promotore, ancorché procedimentalizzata, è connotata da amplissima discrezionalità amministrativa, tale da non potere essere resa coercibile nel giudizio amministrativo di legittimità (Cons. Stato, III, 20 marzo 2014, n. 1365; III, 30 luglio 2013, n. 4026; 24 maggio 2013, n. 2838; V, 6 maggio 2013, n. 2418), essendo intesa non già alla scelta della migliore fra una pluralità di offerte sulla base di criteri tecnici ed economici preordinati, ma alla valutazione di un interesse pubblico che giustifichi, alla stregua della programmazione delle opere pubbliche, l’accoglimento della proposta formulata dall’aspirante promotore (Cons. Stato, V, 31 agosto 2015, n. 4035); che lo scopo finale dell’intera procedura, interdipendente dalla fase prodromica di individuazione del promotore, è l’aggiudicazione della concessione in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (Cons. Stato, V, 14 aprile 2015, n. 1872; VI, 5 marzo 2013, n. 1315)”.
Condivisibile, pertanto, si rivela sul punto l’affermazione del giudice di primo grado secondo cui, in particolare: “In ragione dell’ampia discrezionalità di cui gode in fase di valutazione delle proposte di progetto, l’amministrazione non è tenuta a fornire una risposta su quale sia tecnicamente la migliore tra la pluralità delle offerte, bensì quale di questa sia più rispondente all’interesse pubblico che giustifichi l’inserimento di un determinato progetto nelle proprie attività di programmazione.
Riferimenti normativi:
RISORSE CORRELATE
- Individuazione del promotore nel PPP connotata da amplissima discrezionalità amministrativa in relazione all' interesse pubblico
- 1) Project financing - Selezione del Promotore - Lesività - Onere di impugnazione; 2) Diritto di prelazione - Presupposti (art. 183 d.lgs. n. 50/2016)
- Project Financing – Promotore – Prelazione non esercitabile in caso di offerta inammissibile (art. 183 d.lgs. n. 50/2016)
- Project financing - Dichiarazione di pubblico interesse della proposta - Diritto del promotore all'indizione della gara - Non sussiste (art. 183 d.lgs. n. 50/2016)
- Project financing: 1) Individuazione del promotore - Amplissima discrezionalità amministrativa; 2) Soglia di sbarramento - Funzione e ratio; 3) Promotore - Mancato raggiungimento punteggio minimo - Diritto di prelazione - Non è esercitabile; 4) PEF - Verifica di anomalia - Inapplicabilità (art. 97 , art. 179 , art. 183 d.lgs. n. 50/2016)
- Project financing - Promotore escluso dalla gara - Diritto di prelazione - Non può essere esercitato (art. 183 d.lgs. n. 50/2016)
- Art. 183, (Finanza di progetto)